doman…

      1873.mp3

vegnerà ‘l vènt, zidiós
a strozegarse dré le me’ patùrnie
tacade su qoél pìciol cesonàt
che ‘l rìdola de prèssa
‘n mèz la strada, de ligante, tuta a buse
e po’ ‘l se ferma, rebaltà
sfondà gió ‘n smöia
‘n de na busa dré la curva
póza de làgreme de nùgole
spavènte
scampade via lontàn lassando chi
le sò passión rebùfe
e pian le se deléva

Giuliano

verrà il vento, fastidioso
a trascinarsi dietro i miei crucci
attaccati a quel piccolo cespuglio
che rotola velocemente
in mezzo alla strada, di sassi bianchi, tutta a buche
e poi si ferma, capovolto
affondando in ammollo
in una buca dietro la curva
pozza di lacrime di nuvole
timide
scappate via lontano lasciando qui
le loro burrascose amarezze
e piano svaniscono

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7 risposte a “doman…”

  1. Come sèmpro… parole dolce come mél de saùch! Stiàni i la doprava come na medesina! Ancòi, l’unica medesina che è restà, par me cont, l’è la poesia. La toa, che la ne fa desmentegar i cruzi de na giornada, passada a sacramentar, par via che no’ l’è pù posibol campar come Dio comanda… lassando dana banda i penséri scuri…. che ne comanda!

  2. Non so come o perchè, ma in questi ultimi mesi, a mio parere, hai fatto un altro salto di qualità. Sei un gran poeta, assolutamente lirico, e con il tuo lavoro onori la tua lingua. Conosco alcune centinaia, a questo punto, di poeti del web. Tu, fidati di uno che magari scrive male, ma sa leggere, sei di tutt’altra levatura.

  3. Artista a tutto tondo e poeta della natura, direi animistico, ti ho conosciuto e ammirato.
    Questa, Giuliano, ti fa fare un passo oltre.
    Non mi piace fare il confronto, è sempre cosa deprecabile e mi astengo.
    Essa, di struttura filosofica, è sp…eciale.
    Ti porta in una dimensione diversa della poesia ed è in italiano d’una bellezza pacata e duratura.
    Non si consuma con la lettura, mio caro e bravo amico.
    Resta e ci bevi ancora e ancora ed è sempre fresca.
    T’abbraccio, poeta e poiché mi dà più gioia chiamarti Diaolin…
    Un sentito abbraccio, Diaolin.

  4. questa Giuliano non la commentai a Settembre…

    è una di quelle tue poesie
    che mi scuotono
    dentro l’anima.
    Strano che insieme
    mi produca due opposte sensazioni
    quell’insidiosa cupa insistenza
    di pensieri che sibilano e mordono
    e tormentano e poi svoltano,
    piegano verso la calma
    del vento.
    E’ un’altro domani
    come un’apertura che schiarisce
    la mente e si placa il suono
    di ferraglia dei pensieri rugginosi.

    questa l’amo…
    e forse più profondamente non ti so dire il perché

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