benedizion…

el  sgocia ‘l sanch de tut le pöre gènt
arbandonade su la grésta ‘nsìn sasìna
de na onda che ‘l le sqoèrge, sota i crèpi
de ‘n s’ciopét, metù lì, stramèza al viver,
ma i gà ‘n ment de far na festa granda empò
trata lì a cetàr penséri con valguni
sui altari, metù ‘n pè che ‘l vàrdia ‘n gio
che se gàpa a alzar i òci che de ‘ntorn
gh’è sol desèrt

‘riverà segùr adòs na lagremòta
che ‘nsomìa l’àqoa santèl en procesion
na piangiùda de ‘n strangoss nianca pu mè
e i me conterà na storia de orazion
sgionfe de ciàcere e ridade de putàti
fiori e bòmbi e anca careze e maravée
trate lì come regàlie, sacrifizi a na reson
resta nòt con na tovaia tuta bianca
siàda a spìzi che diristi ‘l sia stà ‘n ragn
de qoei negri

dala crós

Giuliano

benedizione…

gocciola il sangue di tutta la povera gente  | abbandonata sulla cresta che pare assassina | di un onda che le ricopre,  sotto i colpi | di un fucile, messo li, tramezza al vivere | ma vogliono fare una grande festa nonostante tutto | buttata li per calmare i pensieri con qualcuno | sull’altare, messo in piedi a guardare in giù | per obbligarci ad alzare lo sguardo poiché attorno | c’è solo deserto |  arriverà  sicuramente addosso una lacrimuccia | che assomiglia all’acqua santa in processione | un piantino di una sofferenza non più mia | e mi diranno di una storia di preghiera | piena di chiacchiere e sorrisi di bambino | fiori e dolci e pure carezze e meraviglie | buttate lì come regàlie, sacrificio ad un pensiero | resteranno notti con una tovaglia tutta bianca | preparata con il pizzo che sembrerebbe fatta quasi da un ragno | di quelli neri | della croce

 

è cosi necessaria questa elevazione agli altari URGENTE?

 

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3 risposte a “benedizion…”

  1. da Facebook….

    Liviana Melchiori ‎
    ….come sai trasmettere dolcezza e amore, altrettanto trasmetti angoscia e buio !…

    Leonardo Vannucci
    Giuliano, lo sai, ormai non devo neppure più trovare parole nuove. La tua poesia è meravigliosa, nella tua lingua ancor di più, e letta da te è musica altissima. I tuoi testi oltretutto hanno un valore così grande che è davvero difficile riuscire a commentare serenamente. un abbraccio e grazie del tag.

    Faisingher Maria Cristina
    anche se non so bene il tuo dialetto l’ ho capita ed è bellissima la tua poesia,c’è molto sentimento.

    Anna Schettini
    Questo Canto che è la benedizione e l’autoassoluzione di chi predica la pietà come se fosse niente e l’ineluttabilità del morire per niente…tutto viene metabolizzato quando.. ” ‘riverà segùr adòs na lagremòta
    che ‘nsomìa l’àqoa santèl en p…rocesion
    na piangiùda de ‘n strangoss nianca pu mè” Bellissima questa immagine “di un dolore che non è neanche più mio”, estraneo a alienato nelle nenie e nelle preghiere come fossero un “mantra” che ti stordisce la mente e la sensibilità..portandoti fuori dalla realtà nuda e cruda che è la tragedia che si ripete…quel male vissuto come “necessario” per il bene “necessario”….. “resta nòt con na tovaia tuta bianca
    siàda a spìzi che diristi ‘l sia stà ‘n ragn
    de qoei negri
    dala crós” ….fortissima, intensissima e bellissima questa immagine a contrasto che si tiene su da sola..questo bianco ricamo filato da quel ragno nero crociato, che finemente tesse porta la morte…quel rituale di cui si veste ogni altare per mettere in scena la finta pietà per quei poveri cristi che muoiono sul serio…Grazie Giuliano…Per questa tua “epica”..dal retrogusto amaro..che s’impasta alla tua infinita dolcezza di essere umano….. Dimenticavo..di dirti che è molto bella la registrazione, la tua voce rende perfettamente la tua rabbia e il tuo sdegno….

    Sauro Roveda
    Grande Giuliano!! Veramente bella. Questo è un gran poetare…e si sa, in dialetto non è sempre facile. Complimenti ancora.

  2. Ciao Giuliano,
    già come altre volte, dopo quanto già molto ben detto sopra, soprattutto dalla dotta critica di Anna Schettini, mi pare che resti ben poco da aggiungere. E quel poco sarebbe banale.
    Posso quindi soltanto limitarmi a complimentarmi anch’io.
    Ciao.
    Guido

  3. Continua da Facebook:

    Luciana Tosi

    L’ho solo letta, non riesco a sentirla….è bella!!! Ha ragione ANNA, la lettura che ne da è condivisa. Certe cose vengono bene perchè sono dentro di noi, non han bisogno di ricerca nè di elaboriazioni particolari…sgorgano come zampilli d’acqua di fontana. Bravo!!!Complimenti

    Daniela Corolaita

    Bella, lascia passare brividi d’angoscia …

    Saverio Gelardi

    C’è sempre questa umana ed impotente compartecipazione per le tragedie di innocenti, qui in contraltare con chi ipocritamente si impadronisce del dolore, esibendo e dispensando vuote parole consolatorie alle quali segue una assuefatta lacri…ma versata davanti ad una bededicente messinscena. Intorno, c’è solo deserto.
    Molto espressiva l’mmagine di quella tovaglia bianca, apparentemente innocente, ma intessuta di morte.
    Bello ascoltarne la tua lettura.

    Luisa Telch

    Quanta verità,te sai enterpretar sti avenimenti con dele parole che te lasa senza parole ancora na volta brao Giuliano!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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