Scrivendo questo testo ho voluto porre l’accento sull’ottimismo.
Perché ve lo voglio dire ora? Perché, durante lo spettacolo, ci saranno momenti che potrebbero farvi pensare a tutt’altro. Niente di più sbagliato: l’ottimismo, per me, non è nascondere sotto un velo gli avvenimenti brutti o la realtà che si preferirebbe non avere vissuto ma è vivere il presente e disegnare il futuro senza chiudere gli occhi e senza dimenticare ciò che siamo stati e ciò che siamo.
Sarebbe impossibile creare qualcosa di bello dimenticando il passato. È necessario che lo ricordiamo e che ne parliamo per comprendere ciò che non dovremo fare! Non è retorica e neppure una cronistoria, lo sarebbe solo se tutto restasse sulle pagine di un racconto triste, ma noi non vogliamo questo, le nostre basi di convivenza debbono per forza scontrarsi e rinvigorirsi sulle ceneri delle cose sbagliate.
Cito George Santayana, saggista spagnolo, che scrive:
Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo
Per non dimenticare, per non ripetere!
Buon ascolto e… abbiate pazienza
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