dàime la man…

dàime la man, putèla,  compàgna ‘l mè sintér
gh’è i zirési ‘n pel pu pàlidi, i se strùssia armelinàri
e tut i fiori ‘ntorn i ‘ndòra ‘l bosch che sbògia
dàime la man, desbrighete, el tèmp el core sol
portandose dré i ‘nsògni ‘mbarlumàdi al soladìo
‘l revèrsa come ‘n piöo i mè crùzi e le speranze

vèi chi, matèla dolcia, e làsseme sui làori
qoéla mél de ti felìze che la smòrbia i dì rebùfi
slissàndo crèpe fonde che niànca ‘l piöver stèndra
vèi chi, dàime la man, la strengerò segùra
sul fil da stènder stràce, tirà sul sgrèben font
pogiando le mè storie a la remór de la val scura

Giuliano

dammi la mano

dammi la mano, ragazza, accompagna il mio sentiero | ci sono i ciliegi pallidi che si strusciano agli albicocchi |  e tutti i fiori attorno colorano il bosco che si risveglia | dammi la mano, sbrigati, il tempo corre da solo |  portandosi dietro i sogni abbagliati da un raggio si sole | rivoltando come vomere i miei crucci e le speranze | vieni qui, ragazza dolce, e lascia sulle mie labbra | quel sapore felice di te che attenua i giorni duri | lisciando crepe profonde che neppure la pioggia calma | vieni qui, dammi la mano, la stringerò sicura | sul filo da stendere stracci, teso sul dirupo arido | appoggiando le mie storie sul respiro della valle scura

 

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9 risposte a “dàime la man…”

  1. Delicata e bellissima, Diaolin!! Mi ha tirato su il morale leggerla, in questa strana mattinata di tiepido sole, guizzi di rondoni, nuvolette appena imbastite, pensieri rimuginati, vaghi rimpianti e… sensazioni di dover prendere prestissimo provvedimenti urgenti per la Vita! Forse rimane ancora la Poesia una delle poche cose che ancora potrebbero SALVARCI.

  2. Da FB: Saverio Gelardi

    Ciao Giuliano. Ho letto più volte i tuoi versi nelle due versioni cercando anche di imitare con la voce i suoni dialettali per avvicinarmi il più possibile all’originale.
    Delle cose tue che ho avuto l’opportunita’ di leggere, questa è una di quelle che più mi piacciono. Forse perchè è molto esplicita, immediata, chiara anche alla prima lettura. Forse per quel senso di consapevole difficolta’ d’animo conseguente al vivere i giorni duri che lasciano nell’intimo segni indelebili. Forse perchè il sogno lenitivo è illustrato da un segno umano, da un contatto fisico, da una mano tesa che impedisca di cadere in una voragine. Forse perchè è nell’amore che si cerca una salvezza.
    Quel tuo “pogiando le mè storie a la remór de la val scura” entra direttamente nell’animo di chi legge e lascia dentro una struggente emozione.
    Faccio fatica, come ho sempre detto a descrivere quello che penso e me la cavo molto meglio dicendoti semplicemente che questi tuoi versi mi piacciono.
    Un saluto e grazie per il pensiero.

  3. Riporto da Facebook:
    Patrizia Cassella

    bellissima, dolcissima, non melensa… ed era difficile essere così teneri senza cadere nello zucchero filato… bellissima, dolcissima, che ogni donna vorrebbe sentire per sentirsi unica. addirittura mi commuove, e fino alle lacrime. grazie

  4. La tua magia è riuscire a toccare corde profondissime dell’animo con il linguaggio scarno e puro della nostra terra. La tua voce graffia e toglie per arrivare dritta la cuore. Sono incantata Diaolin…

  5. posso leggerla e sentirla mille volte… per mille volte mi prende dentro lo spirito, l’anima e il cuore. grazie Diaolin di queste emozioni che fanno sentire vivi.

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