la festa…

speranza , nèo e sànch de pöra gènt
color de libertà tacà a ‘n sogàt
qoest an l’èra de giöbia sta gran festa
e pò, ‘l di dré de prèssa co le bombe
a contarghe che bisòn èser zevìi
ma sol da certe man ‘n do che i capìss
e i altri che i se slarga i vaga ‘n mona
che no gh’è miga temp par ogni pét!

Diaolin

speranza, neve e sangue di povera gente | colore di libertà attaccato ad una fune | quest’anno è caduta di giovedì questa bella festa | e poi, il giorno dopo a bombardare | a raccontargli che bisogna essere civili | ma solo in certi posti dove la gente comprende | e gli altri, che provano ad alzare il becco, vadano a farsi fottere | che non c’è mica tempo per ogni scoreggia!

 

In Libia c’è una specie di rivoluzione anche molto violenta e noi si attacca… in Bahrein e in Yemen dove la protesta è NON violenta si lascia che la povera gente muoia e che la repressione faccia il suo corso…

Cosa non ho capito di questa schifezza?

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14 risposte a “la festa…”

  1. rotonda e sferica verità…anche con il suo giusto e centrato finale…detto con le tue parole indignate arriva dove deve arrivare..alla sensibilità..

  2. e dire che la natura e la sua bellezza primaverile sembrano urlare “basta! lasciate fare a me che potrei consolarvi”

  3. E dire che petrolio ce n’è sia il Libia, che in Qatar, o in Bahrein, o in Yemen… fino a qualche tempo fa bastava chiedersi: -C’è petrolio? – per capire qualcosa… ades nancia pu chel…. 🙁

  4. Forse la difficolta’ del capire nasce dalla pochezza degli uomini che attualmente guidano il mondo non muovendosi più secondo grandi e comprensibili strategie, ma solo piccoli ed illogici egoismi di parte che la storia boccera’. Improvvisazione e faciloneria accompagnano la mancanza di lungimiranza ed obiettivi di largo respiro.
    La condivisione sul contenuto trova qui appagamento nella forma dialettale incisiva, colorita ed immediata.

  5. Finché ci saranno poeti come Diaolin i nostri dialetti non saranno lingue morte; lunga vita allo sciamano, che guarda il mondo con gli occhi della memoria, ma che non canta solo il rimpianto.

  6. Di solito non amo ricommentare i vostri scritti, credo che ognuno abbia i suoi tempi e io li trovo nella poesia che di solito vi propongo. Questa volta, però, insisto sul fatto che il peso dell’uguaglianza non sia identico per tutti ma lasciato alla scelta del padrone di turno…
    Sono molto scosso da questa cosa, anche se l’ho scritta in maniera apparentemente superficiale… Vorrei che quella ultima parola venisse letta per ciò che rappresenta: la vita di alcune persone e la morte di altre, una scoreggia

  7. ‎….e i altri che i se slarga i vaga ‘n mona
    che no gh’è miga temp par ogni pét!

    Fantastico questo concetto….

  8. me, moi, sono disgustata. Da loro, naturalmàn. Che ci vendono quattro briciole di bugie, e noi, allocchi, ci caschiamo.

  9. E siccome la realtà supera di gran lunga la fantasia… (o no???) ades i s’è mesi ancia a begiar tra de ei su ci ci l’è che ‘l cogn comandar… poureti noi…. 🙁

  10. DI solito non amo ricommentare i vostri scritti, credo che ognuno abbia i suoi tempi e io li trovo nella poesia che di solito vi propongo. Questa volta, però, insisto sul fatto che il peso dell’uguaglianza non sia identico per tutti ma lasciato alla scelta del padrone di turno…
    Sono molto scosso da questa cosa, anche se l’ho scritta in maniera apparentemente superficiale… Vorrei che quella ultima parola venisse letta per ciò che rappresenta: la vita di alcune persone e la morte di altre, una scoreggia

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