Cocombrìe – Melancolie

Finalmente il nuovo libro è uscito in una forma un po’ alternativa

 

 

 

 

 

 

 

Dalla prefazione di Daniel di Schuler:

Passano gli anni, Giuliano.
Quelli di questa nostra amicizia che devo confessare al lettore, ma che non credo mi annebbi lo sguardo. Passano gli anni anche per la tua poesia. Mi folgorarono certi tuoi brevi componimenti fatti di sole immagini; di purissima lirica. Tra i monti del Trentino, mi dissi, cercando qualche notizia su di te, c’è un altro Tranströmer. Un riferimento che vale ancora, ma non basta più. Non per questa raccolta della tua maturità. Non sono un critico. Non ho né la cultura né gli strumenti per fare quel lavoro. Quasi ovvio, però, che il Rilke duinese mi sia subito venuto alla mente. Per intensità lirica, per certi temi e per quel contrappunto tra dati del reale e moti del cuore o istanze della ragione. Pensieri e sentimenti che, mentre nell’aria continuano a suonare i violini di Verlaine, ora riveli. Non per ansia di protagonismo, ma per necessità di raccontarti. Senza le posture del narciso. Rifuggendo la contemplazione dell’ombelico di tanti lamentosi poeti d’accatto. Con la maturità, appunto, di chi ha il coraggio di mostrarsi per quel che è. Senza pretese…

e dall’Accompagnamento dell’amico Mauro Pallaver:

Accompagnamento

Un’esperienza personale, privata, protetta pudicamente, leggere le poesie del Diaolin. Pause che tu e soltanto tu devi stabilire, il respiro, il tempo del silenzio, lo stupore, la musicalità delle parole. Non leggere la versione italiana. E’ quasi un affronto è come guardare il corpo un tempo desiderato disteso sul tavolo dell’anatomopatologo, ascoltare il musicologo che mi spiega quel brano tanto amato. Lasciamoci cullare dalle onde dei termini dialettali…… la canta na slòica la vècia Lavìs
 la smóndola i cròzzi col sò momolàr la vècia fontana… Mi par di capire che Giuliano voglia invitarci a fermarci, a guardare quella fontana di pietra, ad ascoltare le cose dentro di noi, magari con un bicchiere di Mormorel del Bepo.

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2 risposte a “Cocombrìe – Melancolie”

  1. Ciao Giuliano! volevo dirti che il tuo libro si è installato sul mio comodino e ci si trova molto bene. Quasi tutte le sere leggo una tua poesia e dopo averla letta un paio di volte rovescio il libro, quasi fosse una carta dei tarocchi e controllo di averne ben percepito le parole che comunque erano già arrivate dove dovevano…al cuore. Hai una capacità straordinaria nel saper scegliere le parole riuscendo ad evocare sentimenti con i suoni. Parole scarne e a volte dure che mi scaldano dentro come fossi a casa davanti ad un camino acceso. Grazie mille per il tuo regalo. Generoso, come sempre. Ti abbraccio forte.
    Mìgola. (Sabrina)

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