el me zìcola su l’ànema, scarpèl,
‘l vènt zidióss a disegnàr la sàbia sùta
e ‘l ziróndola de tórn usmàndo strìse
sqoàsi ‘n brèghel, qoél sò tàser scondù via
svoltolandose le angòsse, su ‘n de i corli
che i se ‘mponta a ogni giarèl, el me fà còntra
‘ntavanà a dir su reson da zacàr gió
pò ‘l se ferma lì, par sora, ‘mbesuì
no ‘l gà voze e ‘l sò disegno ‘l se smamisse
e la vita par fuss sol na plàga slìssa,
na spianàda de recòrdi e sói che dròme
te spetava chi su l’or de ‘l rìo che ‘l core
pò ài sentù ‘n mèz a la nòt na ciòca gréva
e na voze da lontan la diss vargót
l’ài gatà con en sorìso sui sò làori
e ài capì:
l’èra sol mòrt!
Giuliano
era solo morto
mi intaglia l’anima, come scalpello, | vento nervoso a modellare la sabbia asciutta | e fà girotondi tracciando strisce | quasi un urlo quel suo silenzio nascosto | rivoltandosi le angosce, su dei rulli | che si impuntano ad ogni granello, mi da addosso | seccato nel dirmi ragioni difficili da digerire | poi si ferma lì, leggero, imbambolato | non ha voce ed il suo disegno perde forma | e la vita sembra essere solo un pianoro liscio | una spianata di ricordi e soli che dormono | ti attendevo qui sulla costa del rivo che corre | poi ho sentito in mezzo alla notte una campana greve | ed una voce da lontano dice qualcosa | l’ho trovato con un sorriso sulle labbra | ed ho capito: | era solo morto!
Ho incontrato davvero qualcuno che alla fine della sua vita ha fatto il grande salto felice, l’ho incontrato e non lo dimenticherò mai…
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Da Facebook:
Massimo Molinari
Grazie Diaolin. me la sparagno per stasera… 😉
Suchert Daniel Di Schuler
Resterai, Diaolin, fidati. Non so quanto valgo come poeta, ma so riconoscere la poesia quando me la trovo di fronte. Del tuo valore sono sempre più convinto.
Daniela Ceccanti
veramente sentita , sembra scritta per ,me !
Sauro Roveda
Grazie Giuliano, più ti leggo e più son convinto del tuo valore. Buona Pasqua
Silvia Dapor
.. le tue parole svegliano i ricordi e i ricordi diventano immagini… grazie 🙂
Anna Schettini
delicata, leggera, come una carezza, un pensiero pieno di dolcezza, un saluto sincero che da nuova forma a quel disegno che non ha voce..Rivive in te.
Massimo Molinari
i poeti, sono una cosa strana… che cosa strana che te sei Diaolin.
Guido Comin
I poeti sono un po’ strani, è vero, ma per forza, altrimenti non sarebbero Poeti. Quelli veri, intendo, e Diaolin senza ombra di dubbio appartiene a quella categoria e fra di loro potrebbe anche essere uno dei più strani! E’ un complimento, Diaolin! Leggo le tue poesie dialettali con grande gusto, come bere una bibita che ritrovi inaspettatamente in una vecchia osteria, una di quelle cose che pensavi non esistessero nemmeno più. Pennellate delicate, ma decise, le tue. E nitide: si vede proprio tutto, nei particolari! Poi cominciano a scorrere i ricordi, riattivati da quella parlata che non sentivo più dai tempi di Povo, anni 1967-69. “Quelli eran giorni, sì, erano giorni…”
Oscar Clò
Qualcuno dice che : si impara a vivere quando si impara a morire ! Io aggiungo anche : quando si impara a rapportarsi con la morte in questo modo….. ma è più facile da dire che da fare !!!! L’amico Giuliano Natali (diaolin) è sempre incisivo ed efficace….!!!
Sempre da Facebook:
Stefano Battocletti
Me plas come che l’è nata, chesta… brao, Diaolo, e bona Pasca!
Mauro Pallaver
un controcanto, sempre con il sorriso però, un “confesso che ho vissuto” che basta da solo ad aprirsi ad un sorriso.
Eccolo il controcanto: Ma come, disabituarsi così d’improvviso a sè stessi? al succedersi del giorno e della notte, alle nevi dell’anno prossimo? al rosso delle mele? al rimpianto per l’amore che non basta mai? W.Szymborska.
Stefano Battocletti
Sto leggendo “Il reggimento parte all’alba” di Dino Buzzati…. questapoesia ne è davvero il controcanto… sempre più grazie, Diaolo!