A l’ombrìa de la caldéra

L’à batù ‘l so tantalàn
el batòcio de la granda
tuti qoanti ‘n procesion
coi océti reversàdi
a vardàr se ‘l ciel paron
el li ‘nstrada ‘n paradìs

La caldéra reversada
la par qoèrt de n’abazìa
ma i susùri tuti entorn
i empitùra négro ‘l viver
strozegandose dré gènt
en strangossi benedeti

L’è la cupola pù granda
che la strùca ensema ‘l mondo
a sofiàr sul föc de tìa
e ‘ndorbìr le ment poréte
l’èi el sol de ‘l nos doman
che valgun ciàma avvenire

Giuliano

all’ombra del paiolo

ha suonato il suo rintocco | il battocchio della Grande | tutti quanti in processione | con gli occhietti veneranti | a capire se il padrone | li convoglia in paradiso | Il paiolo rovesciato | sembra il tetto d’un abbazia | ma il bisbiglio tutto intorno | annerisce il nostro vivere | trascinando dentro gente | in desideri di benedizione | è la cupola più grande | che si stringe il mondo addosso | a soffiare sul fuoco fatuo | e accecare le menti inermi | è il sole del nostro domani | che qualcuno chiama avvenire

 

I fatti di Roma di questi ultimi giorni mi mettono in forte crisi, aldilà dei personaggi coinvolti. Non parteggio per Marino, lo conosco troppo poco, ma parteggio per chi lo aveva votato e lo aveva portato al Campidoglio. Dimettersi è un verbo “riflessivo” (e non a caso è ambivalente)

Il pezzo in sottofondo è la Marcia Funebre per una Marionetta di Gounod, e non è a caso

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6 risposte a “A l’ombrìa de la caldéra”

  1. Vedo solo ora quanto dici a Proposito di Erri De Luca e concordo pienamente. Peccato che il link che proponi come lettura risulti illeggibile.
    Quanto alla “caldéra” invece, non prendertela, ma mi metti di nuovo in crisi. Le avevo dato una certa interpretazione che però non va più d’accordo con la terza strofa.
    Il commento finale sulle dimissioni di Marino contribuiscono ad accrescere la mia non comprensione. Ma lo ammetto e l’ho detto altre volte che sono … limitato.

  2. Mi dispiace per l’altro Guido, ma mi sembra tutto fin troppo evidente, immagini, simboli, significati… ;o)

    Concordo che stiamo assistendo a fatti sempre più inquietanti, in questo “nostro” Paese. Siccome però non me la sento di fare una rivoluzione da solo, finirò per stufarmi sul serio e per fare, dunque, ciò che ho sempre fatto contro natura: gettare la proverbiale spugna!

    Comunque è giusto – anche se potrà servire sempre a ben poco – continuare a DIRE ciò che vediamo e che NON ci piace, che NON va bene!! “Ciò che NON siamo, ciò che NON vogliamo”, come la mise Montale (mie le maiuscole). Pochi e sempre in meno sono quelli che hanno ormai il coraggio di farlo! Erri De Luca è un altro di questi pochi…

    Keep up the good… WORD!! :O)

    Guid:o) PoetaMatusèl

  3. Nessuna voglia di lapidazione Giuliano men che meno nei tuoi confronti.
    Eventualmente ed in maniera molto amichevole, perché non pensi ad una traduzione anche per gli umani? A me verrebbe utile.

    1. Grazie ancora del commento caro Guido,
      mi sono permesso di scriverti in privato.

      Qui credo che lascerò solo quello che ho già scritto.

      🙂

      E se qualcuno volesse chiarimenti sarò ben felice di rispondere alle e-mail

      Diaolin

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