el cant de la val…
el vèn su da le giàre de l’Avìs
sgolando sora i cròzi ‘n smöia fondi
e ‘ntant la se fa sbòfa l’aqoa ciàra
via ‘n mèz a qoéi maròchi smondoladi
lasando fis en zìfol sut de vènt
desmìssiar för pu vìo ‘l mè sòn sgaùss
a tonde, el par l’arnai co l’òcio ‘n pàissa
ma vedo che ‘l se leva ‘n vèrs al sol
postandose soléo su l’aria tébia
cunà come che ‘l fus en fior de néo
e pò sfantàrse dolc’ ‘n de ‘n cant soliènt
che ‘l fa fermar la val sora ‘l sušùr
l’è vozi de le pess che se lamenta
missiade a la remor del bosch che sgnìnfa
e slòiche de marsoni che i ghe tende
a ‘n merlo ‘mpassionà sul témbel nét
e canta tut ensèma ‘l nìo scondù
fintant che ‘l sol se sconde e pòlsa ‘l vent
Giuliano
sale dai ghiaioni dell’Avisio
volando sopra le rocce immerse nell’acqua
e nel mentre l’acqua chiara diventa schiuma
passando in mezzo ai sassi smussati
lasciando intenso un fischio asciutto di vento
che mi risvegli da un sogno svuotato
girando, sembra un falco con l’occhio vigile
ma noto che si innalza libero al cielo
appoggiandosi leggero sull’aria tiepida
cullato come fosse un fiore di neve
per poi sciogliersi dolcemente in un canto solingo
che ferma la vita della valle sull’attimo
sono le parole dei pesci che si lamentano
mischiate al rumore del bosco che singhiozza
e racconti di marsoni che fanno la veglia
ad un merlo appassionato sul sorbo ancora nudo
e canta tutto insieme il nido nascosto
fino a che il sole si nasconde ed il vento riposa
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Caro Diaolìn,
da come questi versi, queste parole, queste bellissime immagini, queste fantasie profonde si susseguono dolcemente e piene di incanto, mi pare di poter dire che stia attraversando, da tempo ormai, un gran bel periodo, molto ispirato. E se questi sono i sentimenti che riesci ad esprimere, chissà quanti altri ne provi dentro che ti riempiono l’animo di ricchezza. La stessa che tu poi doni anche a noi che abbiamo la fortuna di leggerti.
Quando si dice “le radici”, forse il più delle volte, strumentalizzando tutto, non si sa bene cosa si intenda. Ma tu qui lo spieghi molto bene a tutti coloro che abbiano voglia di capire.
Grazie Guido, sono onorato di questo commento…
le “raìs”… sono qualcosa di più, come tu ben dici, di un mero attaccamento alla terra.
Quelle “raìs” sono in realtà ciò che io sono.
Giuliano,
tu quando parli della natura sei imbattibile.
O vivi in un posto straordinario, o diventa tale ciò che descrivi perché lo sei tu.
In ogni modo non è tanto importante, lo è molto di più il risultato.
Ed è eccezionale…. Mostra tutto
Grazie, amico mio.
Mi rendi gioioso quando ti leggo.
Un canto dove ogni parola è specchio, nella sua ricchezza intraducibile, della varietà del mondo, di una circolarità dove interno ed esterno, fine e principio si fondono in un eterno -luminoso ed oscuro insieme – presente.
Vorrei poter guardare con i tuoi stessi occhi e sentire con la tua stessa pelle e avere la tua stessa voce per vedere sentire e creare con suoni di parole l’incanto dei tuoi canti.
Ciao Diaolì.
Gli occhi di un Poeta vedono,catturano e conservano …..molto bella!